Giardini e principesse
8.80 €Una piccola storia con immagini di poetesse e principesse che hanno legato
il loro nome ai più belli giardini d’Europa
18.00 € 17.10 €
Un romanzo inedito di Rebecca West, autrice della trilogia degli Aubrey.
Harriet Hume, affascinante pianista squattrinata, mistica e stravagante, è l’essenza della femminilità; Arnold Condorex, spregiudicato uomo politico imbrigliato in un matrimonio di convenienza con la figlia di un membro del Parlamento, è un ambizioso calcolatore senza scrupoli. I due si amano: sono opposti che si attraggono, e nel corso degli anni si incontrano e si respingono, in varie stagioni e in vari luoghi di Londra, come legati da un filo sottile che non si spezza mai.
Una piccola storia con immagini di poetesse e principesse che hanno legato
il loro nome ai più belli giardini d’Europa
Libro sulla creazione del parco Muskau ideato dall’autore e oggi patrimonio UNESCO
Al tocco magico di un direttore d’orchestra,gli alberi prendono vita e si trasformano.un libro poetico che si dispiega come le ali di un uccello,una sinfonia per gli occhi.una grafica strepitosa
Le lezioni che tutti avremmo voluto ascoltare, a scuola e nella vita.
Ci si dava appuntamento in un parco, ci si metteva sparsi, chi in piedi, chi sdraiato e chi in braccio a qualcun altro, dopodiché s’iniziava. «Questo era il gioco, questa la sfida delle giornate di follia: aggirare l’ovvio, non ripetere il risaputo, bucare il tempo, aprire strade, sondare il possibile, il parallelo, l’alternativo. Poteva durare anche a lungo questo aggrovigliarsi di nuvole e mondi, ma si atterrava, prima o poi si atterrava sempre.»
Un pop-up per volare più in alto,pagine chi invitano a riflettere su cosa significa diventare grandi.
Non è detto che quando gli amori si complicano ci sia sempre qualcuno destinato a perdere. E non è neppure vero che, se due donne hanno in comune lo stesso uomo, debbano per forza essere rivali. Un gioco di specchi che racconta guerre silenziose, feroci confronti generazionali e improvvisi gesti di dolcezza. Perché anche nel peggiore dei sabotaggi, in fondo, si può nascondere la chiave per salvarsi