Il giardino delle Vecchie Signore
Una raccolta di consigli pratici e magici raccolti da due vecchie signore
con la passione del giardinaggio.
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Il diario di un quindicenne fuori dal comune, che ha fatto della natura la propria ragione di vita… Dara ha quindici anni, il cuore di un naturalista e la testa di un aspirante scienziato, ed è stufo di assistere passivamente a ciò che viene inflitto al pianeta.
In famiglia è il più riflessivo e curioso, quello con le mani sempre sporche di terra e le tasche piene di piume, ghiande, sassi. Fin da piccolo, la natura è sempre stata fonte di meraviglia per lui: ogni scricchiolio, canto o fruscio lo spingeva a indagare e catalogare, per poi condividere le sue scoperte in famiglia.
Una raccolta di consigli pratici e magici raccolti da due vecchie signore
con la passione del giardinaggio.
Al tocco magico di un direttore d’orchestra,gli alberi prendono vita e si trasformano.un libro poetico che si dispiega come le ali di un uccello,una sinfonia per gli occhi.una grafica strepitosa
Le sculture da viaggio sono nate come piccole sculture da portare in giro con sè o per avere un pezzetto della propria cultura in un’anonima stanza d’albergo.
Pinus Pinea è il nome dato da Linneo,il pino è il simbolo
di albero italico.Dalla descrizione botanica alla raffigurazione nell’arte e nella letteratura
il verso di una poesia di EmilyDickinson è il titolo del bellissimo libro
di Pia Pera scritto prima di morire.L’autrice racconta il suo giardino ,il suo lavoro attraverso
il racconto della sua malattia.
Le lezioni che tutti avremmo voluto ascoltare, a scuola e nella vita.
Ci si dava appuntamento in un parco, ci si metteva sparsi, chi in piedi, chi sdraiato e chi in braccio a qualcun altro, dopodiché s’iniziava. «Questo era il gioco, questa la sfida delle giornate di follia: aggirare l’ovvio, non ripetere il risaputo, bucare il tempo, aprire strade, sondare il possibile, il parallelo, l’alternativo. Poteva durare anche a lungo questo aggrovigliarsi di nuvole e mondi, ma si atterrava, prima o poi si atterrava sempre.»